Sopravvivere alla WWDC
La guida galattica per sviluppatori AppleSono passati otto anni dalla nostra prima conferenza Apple. Tanti per chi si è lanciato nel mondo dello sviluppo delle App, briciole per chi la segue dagli anni 90. Per noi sono trascorsi abbastanza anni per assumerci la responsabilità di rivelarne i suoi segreti.
Non aspettatevi un elenco di novità, di cui siete già a conoscenza tramite i video messi a disposizione da Apple, ma una guida su come siamo sopravvissuti a una delle più importanti conferenze al mondo.
Tutto inizia con un’email verso fine marzo in cui mamma Apple ci invita a partecipare all’asta per ottenere e soprattutto pagare il biglietto per la WWDC17. La reazione non si fa attendere; in Iakta si avvicendano email che annunciano il lieto evento per trasformarsi nel giro di pochi minuti in caotico spam.
Sorvoliamo sul fatto che la distanza media di scrivania è di 4 metri.
Ripristinato l’ordine, il nostro rampante reparto amministrativo decide che per assicurarsi almeno un biglietto la Iakta partecipà all’asta con due nominativi. Il CDA in riunione plenaria delibera su Walter e il sottoscritto con la sorpresa di tutti i presenti. Le regole per partecipare sono semplici: la possibilità di acquistare un biglietto è legata al caso e i biglietti non si possono scambiare se non tra colleghi.
Ci iscriviamo con la promessa reciproca di girare il proprio biglietto all’altro in caso di singola vittoria, sapendo che non avremmo mai mollato l’osso.
Passata una decina di giorni, arriva la doppia conferma in piena notte. Prima un sms dalla banca causa prelievo di 1499 euro e a seguire le dovute congratulazione di Apple per essere un fortunato vincitore, in puro stile “pagare moneta vedere biglietto”.
Alle due di notte scatta la frenesia dell’annunciazione, rigorosamente tramite iMessage, per scoprire che mamma Apple ha estratto entrambi i nostri nominativi.

La Domenica
L’imbarazzo per il doppio esborso dura poco, urge l’acquisto del biglietto aereo e la scelta dell’albergo. Rischiamo di prenotare l’aereo per San Josè in Costa Rica perché la WWDC17 non è più a San Francisco, ma nella ridente San Jose (senza accento) California.
La decisione più difficile è l’albergo. Fortunatamente Apple (meno mamma e più parente pigliatutto) agevola la nostra scelta offrendo i migliori alberghi nella zona per 500 euro a notte. Effettivamente sono scontati del 20% rispetto ai noti siti di prenotazione, ma risultano lievemente fuori budget.
Scegliere una location entro 20 minuti a piedi o con mezzi è fondamentale.
La Conferenza (sfacciatamente maiuscola) si tiene sempre dal lunedì al venerdì nella prima o seconda settimana di giugno. Il giorno antecedente l’Evento, dobbiamo ritirare il badge ed eventuali gadget, per non doverli prendere il lunedì mattina, all’alba, giorno del Keynote. Assolutamente da evitare.
Precauzionalmente basterebbe arrivare al sabato, ma la saggezza di noi uomini Iakta impone l’arrivo per il venerdì: sempre meglio evitare un imprevisto.
San Jose è sempre sulla Baia, non essendo discendenti di albionici il cui sangue gela solo a temperature inferiori a zero ci orientiamo verso una scelta mista di abbigliamento lungo/corto.
Preparati i bagagli, partiamo.
Il viaggio va alla grande sorvolando su alcuni aspetti come:
- uno dei due uomini Iakta che imbarca frutta (vietatissimo dalle regole federali, soprattutto se la si sbarca anche),
- la simpatica anziana che occupa da sola 4 posti liberi, perché solo lei deve rilassarsi,
- lo stesso Iaktaman che si rifiuta di guardare film e/o telefilm perché per religione non va sotto i 40 pollici,
- la vicina che si fa servire un piatto di riso in bianco con fegatelli (alle 3 di notte),
- ancora lo Iaktaman che nasconde derrate alimentari avanzate dai pasti.
Arriviamo a destinazione.
La giornata extra la passiamo a respirare aria super nerd nella Silicon Valley. Affittiamo una macchina e ci avviamo verso 1 Infinite Loop a Cupertino, la Sede storica di Apple (dal 2018 sarà Apple Park).
La Sede
In pieno spirito conciliatorio visitiamo anche Mountain View, dove lavorano e ogni anno fanno la conferenza quelli dell’altra sponda. Accompagnati da amici, spargiamo semi di melo mentre ascoltiamo losche vicende che ogni nonno americano racconterebbe alle sue piccole mele morsicate davanti al focolare domestico:
- quegli hippie fanno la conferenza all’aperto manco fosse Woodstock,
- il primo giorno dello scorso anno si sono ustionati sotto il sole mentre erano in coda; perdendosi la conferenza,
- hanno così poco da presentare che la conferenza dura pochi giorni,
- costa solo 1000 euro.
Tra pettegolezzi e verità malcelate arriva il giorno della domenica in cui inizia la prima grande coda, al coperto.
Alcuni seguaci del lato oscuro si presentano con un biglietto stampato e vengono subito emarginati verso una fila non troppo visibile al pubblico che guarda dalla strada. Il vero jedi della mela è tecno-dotato: usa l’iPhone o l’iWatch.
Presentarsi alla WWDC con meno di 4 oggetti Apple è da sfigati. Inoltre è l’unica settimana dell’anno in cui la cover (originale) con batteria extra, di cui si vocifera un ritorno dagli inferi di Steve per picchiare Jony, è ben vista. Noi scegliamo un sobrio kit di sopravvivenza: iPhone, Macbook Pro e iPad.
La domenica è il momento per ritirare il bagde e i vari gadget (giubbotto in jeans della Levi’s e decine di pin) e soprattutto per fare le prime conoscenze.
E’ anche il momento per mostrare da quanti anni frequentiamo la WWDC con i gadget degli anni precedenti; alcuni esibizionisti però sfoggiano oggetti ricevuti nei primissimi anni 90. Il tutto passa in secondo piano quando viene servita la leggera colazione a base di burrito.
La WWDC è divertimento, cibo e bevande gratis (certo, con quello che si è pagato).
Il Lunedì è il giorno del Keynote. Memori di 15 anni al Moscone Centre la cui sala più grande non riesce a contenere tutte le 6000 persone presenti più giornalisti, la comunità di sviluppatori si mette in coda dalle 3 del mattino. Anche davanti all’evidenza che la sala 2 e 3 unite del San Jose McEnery Convention Center può contenere tutti, non ce la sentiamo di rompere la tradizione.
Ci mettiamo in coda dalle 5 del mattino, con cibo sano (ciliegie e lamponi) e bevande acquistate il giorno prima: le porte si spalancheranno alle 9.
Arriva il nostro turno ed entriamo tra gli applausi dello staff. Corriamo come belve affamate per fare colazione mentre ci accodiamo con rispettoso ordine.
Il Keynote è l’evento degli eventi. Inizia alle 10 e dura fino all’ora di pranzo. Tim e compagni presentano tutte le novità software che verrano. C’è spazio anche per qualche novità hardware.
Tutti in coda
L’arrivo di Tim sul palco è accolto da un’ovazione, ma solo con l’entrata in scena di Craig, il “Belli Capelli” di Apple si percepisce il delirio delle fan, manco fosse uno dei Beatles.
L’altro momento di eccitazione coincide con la presentazione dei nuovi prodotti. Basta un nome e una foto, neanche le specifiche tecniche, per vedere portafogli lanciati sul palco con urla stile “Take my money”.
Arriva l’ora di pranzo, si insinuano i primi dubbi: non è che per 5 giorni mangeremo solo burrito?
A seguire inizia l’appuntamento del pomeridiano, lo State of the Union, che è la rivisitazione più tecnica con approfondimenti nerd di tutto quello che si è visto alla mattina. Da non perdere.
Ricordiamo anche anni in cui c’erano standing ovation per l’aggiunta di un’oscura funzione al debugger di XCode.
Dal martedì fino al venerdì è un susseguirsi di code, sessioni, laboratori e cibo.
Le code sono sempre utili, quindi se ne vediamo una, ci accodiamo e solo successivamente chiediamo il motivo allo staff. Quelle che non si possono perdere sono per :
- colazione, merende e pranzo
- comprare qualche ricordo della WWDC,
- fare un selfie con Hair Force One (il “Belli Capelli” di Apple),
- ottenere i pin mancanti.
Menzione speciale va alla coda per l’Odwalla, la bevanda dei veri sviluppatori. Il gusto Mango Tango è il più gettonato, infatti non lo si è più avvistato dopo martedì mattina. Voci incontrollate lo davano in un armadio del secondo piano giovedì, ma pare fosse solo leggenda.
Belli Capelli anche chiamato Hair Force One
Le sessioni di introduzione o quelle specifiche sugli argomenti visti nel Keynote, di norma unica ragione della nostra presenza alla WWDC, sono tante, impossibile vederle tutte. Scegliamo le più interessanti; le altre sono disponibili in video.
Per chi ha problemi di coding, design o pubblicazione delle App arriva il momento di un confronto vis à vis con un ingegnere Apple. I laboratori sono utilissimi.
Nella pausa pranzo non ci perdiamo le sessioni di intrattenimento. Basterebbe nominare due ospiti come Michelle Obama e Christine Darden della Nasa per far tacere gli invidiosi. Toccante e divertente il session lunch con @ToddStabelfeldt AKA The Quad Father.
In passato sessioni su Star Wars
Per i timidi che non hanno ancora conosciuto nessuno, mamma Apple riempie le serate con side event per socializzare; dress code rigorosamente Apple, giacca in jeans, tutti i pin ottenuti nelle code e l’immancabile braccialetto (per gli alcolici).
L’evento serale più importante è il Bash al Giovedì sera con concerto dal vivo di gruppi famosi e cena (questo anno tutto burrito, tacos e wrap). Altra menzione speciale per la birra Lagunitas Pils e IPA. Sebbene stanchi per il gran lavoro durante la conferenza, non ce ne perdiamo uno!
Tra risate, nuove conoscenze e sviluppo estremo arriva il venerdì pomeriggio, in cui non ci sono nuove sessioni, ma si possono rivedere alcune di quelle perse. E’ l’occasione per i saluti, le foto ricordo e i selfie con i cani da guardia. Anche loro rigorosamente muniti di badge.
Badge per tutti